Ah, l’amore! Un sentimento capace di regalare momenti indimenticabili e romantici, ma anche in grado di lasciare indelebili cicatrici, profonde come solchi sulla superficie del nostro cuore; una sensazione dominata dall’istinto, ma che talvolta si sottomette alla ragione; dolci attimi di estasi che da alcuni vengono gustati con passione e desiderio, facendosi travolgere dall’imprevedibilità del momento e accettando le conseguenze di questa luce accecante, qualsiasi esse siano, ma che altri, invece, preferiscono tentare di controllare con fermezza d’animo indicibile e incredibile forza di volontà, provando a non farsi prendere alla sprovvista da probabili “fuochi di paglia”.
L’amore si percepisce in maniere molto differenti: sono in tanti, fra i sognatori a occhi aperti, a pianificare già la loro futura vita di coppia con il proprio partner, magari aspirando a un felice e prospero matrimonio piuttosto che al coronamento del proprio ardore con la nascita di un figlio. Diverse persone ancora possiedono una concezione dell’amore diversa, sempre contenente quel fuoco immancabile e quel pizzico di complicità che rende queste sensazioni tanto speciali, pur non terminando con il classico “e vissero tutti felici e contenti”, bensì con un finale alternativo (ma non per questo meno sensazionale).
In età giovanile, cominciano ad affiorare le prime percezioni di questo sentimento nella sua forma madre, facendosi conoscere sia nelle le sue sfaccettature più passionali, sia in quelle più affettuose. Di conseguenza, si inizia a pensare al proprio domani anche sotto tale aspetto: diversi fra di noi osservano le regole dell’amore con occhi brillanti, facendosi trasportare dalla briosità della circostanza, mentre parecchi altri cercano di individuare dei punti fissi all’interno delle loro relazioni per poi trarne ciò che – presumibilmente – potrebbe consistere nel loro futuro. Per avere un quadro il più vario possibile, sono state prese in esame diverse testimonianze da parte di ragazzi dai 13/14 ai 17/18 anni, i quali hanno espresso la loro opinione sull’argomento, basandosi sulle loro esperienze e cercando di dare consigli a coloro che ancora non hanno compiuto passi come una relazione stabile.
Dal sondaggio condotto, sono spuntati tanti pensieri, anche contrastanti: più della metà dei ragazzi (per la precisione il 60%) ha espresso di immaginare il proprio futuro relazionale con a fianco il proprio partner, uniti in matrimonio, poiché ritengono che esso rappresenti una forma ulteriore di rafforzamento del legame pre-esistente fra i due soggetti, con lo scopo di rassicurare la propria anima gemella e di dirle di poter contare sul suo costante appoggio e supporto.
Il 30% di loro ha però affermato di contemplare un domani senza essere uniti per forza da questo vincolo, in quanto credono fermamente nella fiducia presente nel rapporto di coppia e pensano che non serva per forza una seconda conferma della stabilità che il loro sentimento garantisce al fidanzat*; non percepiscono, dunque, il matrimonio come un traguardo fondamentale per raggiungere uno stato di completezza.
Il 10% degli intervistati ha dichiarato di trovarsi in una fase di “indecisione”: attualmente, non prevedono un matrimonio come punto fondamentale e traguardo da raggiungere per sentirsi completi, tuttavia non lo escludono dal loro ipotetico domani.
L’unione matrimoniale è vista con grandissima maggioranza sotto un punto di vista prettamente civile e non religioso: dalle risposte date al sondaggio, tra l’altro, si nota come si espanda in ogni individuo la consapevolezza di come l’amore in generale possa essere vissuto a seconda di ciò che si ha testato in famiglia o in via indiretta, da come esso è stato loro narrato.
I ragazzi poi intervistati si sono trovati tutti d’accordo riguardo all’inesistenza della necessità di dimostrare affetto o vicinanza al proprio partner mediante dei vincoli prestabiliti e dei canoni già brevettati: il sentimento, secondo loro, può venire trasmesso con fluidità o con pensieri più elaborati a seconda dei casi specifici, a patto che non si vada a infrangere le libertà personali del singolo individuo.
Molti dei ragazzi si sono sentiti in dovere di precisare che questo sentimento non deve venir vissuto come un peso, raccomandando una certa selettività in questo ambito, di non gettarsi nelle braccia di chi potenzialmente potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio: con questo non si è voluto escludere il discorso delle avventure passeggere, specificando la naturalezza di queste purché sia presente in entrambi gli individui la leggerezza dei sentimenti inclusi in questo tipo di legame.
Queste erano le esperienze, le opinioni, i pareri e i consigli degli studenti che si sono gentilmente offerti per condividere i loro stati d’animo: con questo concludo qui l’articolo, e ricordatevi, le sorprese si trovano sempre dietro l’angolo ad aspettare il momento propizio per portarvi gioia, come in ogni ambito, anche in quello amoroso! <33
Carola Lovati, IIAC