La tradizione carnevalesca figura un vasto insieme di maschere regionali, ognuna con un suo tipico carattere, spesso parodistico, ma qual è la migliore in base alle varie personalità che si possono incontrare?
Tra le più celebri abbiamo Arlecchino; la maschera bergamasca è nota per essere vivace e burlona. Infatti la sua origine di servo si è evoluta nella figura dispettosamente furba che oggi conosciamo: è quindi adatta a chi vuole interpretare un personaggio allegro.
Tra i personaggi femminili troviamo Colombina, che si presenta come serva furbetta al pari di Arlecchino, a cui viene spesso associata come fidanzata, avendo però origini veneziane; chi vuole incarnare un personaggio femminile scaltro e malizioso vede in Colombina la sua anima gemella.
Cambiando carattere e inclinazioni, fra tutti si distingue il dottor Balanzone: si presenta ciarliero (ovviamente a sproposito e in modo presuntuoso) ed è quindi l’ideale amico, che sicuramente tutti hanno, che non riesce mai a stare zitto e di cui non si riesce proprio a carpire il filo del discorso che và conducendo.
Se siete dei veri tirchi amerete invece Pantalone: questo mercante veneziano porta sempre con sé la borsa con i propri averi e uno spadino per difendere gli stessi.
Infine, per le donzelle che vivono un amore per varie ragioni conflittua, è possibile interpretare Rosaura, figlia di Pantalone, dal quale è contrastata per i suoi sentimenti nei confronti di un giovane scapestrato.
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Articolo di Prina Aleksandra