Carissimi amici del Legnani, questo mese vi propongo una riflessione sulla nostra lingua madre (l’italiano) e sulle lingue straniere che studiamo: il nostro livello di conoscenza e il metodo di apprendimento dell’italiano risulta uguale a quello di uno straniero che vi si approccia? Vi mostrerò quali sono le principali difficoltà che si devono affrontare per imparare le cinque lingue disponibili nel nostro istituto.
ITALIANO (Italia, Svizzera, Eritrea).
Noi, essendo italiani, e abbiamo imparato l’italiano senza troppi sforzi: fin da piccoli abbiamo sentito i nostri genitori parlarlo e il nostro udito si è abituato alla lingua, tanto da averla appresa senza problemi. Dato che è la nostra lingua madre, pensiamo e ragioniamo in italiano e corrisponde alla lingua con cui per noi è più facile parlare e comunicare. Noi possiamo certamente dire di sapere l’italiano, su questo non ci piove.
Ma conosciamo veramente le strutture, la grammatica e tutte le regole dell’italiano? A meno che voi siate dei professori di lingua italiana per stranieri, molto probabilmente la risposta è no.
Uno straniero che deve imparare l’italiano, anzitutto studia la struttura della frase minima italiana (soggetto + verbo + complemento oggetto). All’inizio degli studi della lingua, uno studente compie sempre un notevole sforzo mentale mettendo prima il soggetto, poi il verbo e infine il complemento oggetto. Noi italiani non eseguiremmo mai un ragionamento del genere, in quanto nel parlare seguiamo automaticamente questa struttura e non ci penseremmo due volte prima di porre il soggetto davanti al predicato. Per gli stranieri (soprattutto per coloro che vengono dai Paesi orientali) all’inizio sicuramente si riscontreranno degli ostacoli nel pensare di mettere il verbo in mezzo al soggetto e il complemento oggetto, in quanto le loro lingue madri presentano una struttura e sequenza completamente diversa.
Facciamo un altro esempio: qual è il plurale della parola ‘formica’? Noi diremmo subito ‘formiche’ senza pensarci due volte, ma un non madrelingua deve fare uno sforzo ulteriore, in quanto si tratta di un plurale irregolare. La regola dice che per formare il plurale di un nome femminile, bisogna togliere la “a” finale e sostituirla con una “e” (casa – case, penna – penne, coppa – coppe), ma in questo caso il plurale non è “formice”, bensì “formiche”; noi italiani non avremmo mai immaginato che esistesse una norma del genere, perché riusciamo ad individuare il plurale di una parola senza ostacoli. Invece uno straniero all’inizio degli studi deve ricordarsi di tutte queste particolarità irregolari che potrebbero complicare l’apprendimento della lingua.
Ultimo esempio: quanti di voi hanno notato che nell’indicativo presente attivo del verbo essere la prima persona singolare e la terza plurale sono identiche (io sono, essi sono)? In questo caso, per uno studente straniero questo potrebbe essere un aiuto in quanto i tempi verbali di essere sono irregolari e avere una persona in meno da ricordare potrebbe avvantaggiarlo.
Non solo nomi e verbi, tutto in ogni lingua del mondo ha le sue regole che noi italiani madrelingua non conosciamo, in quanto non ci servono, possiamo andare d’istinto e sappiamo di parlare correttamente: non necessitiamo di queste regole, perché spontaneamente le applichiamo.
Adesso vi farò mostrerò quali sono le difficoltà che noi dobbiamo superare per imparare le cinque lingue disponibili nella nostra scuola. Come per noi sono meno evidenti le regole in italiano, naturalmente per gli inglesi, francesi, spagnoli, tedeschi e cinesi esse non esistono nelle loro lingue madri.
INGLESE (ENGLISH)
(Regno Unito, Stati Uniti d’America, Australia).
Iniziamo dalla lingua internazionale per eccellenza, la più parlata e più studiata al mondo.
Essa studia in tutti gli indirizzi del nostro liceo: Classico (3 ore a settimana), Economico Sociale (3 ore a settimana), Linguistico (3 o 4 ore a settimana) e Scienze Umane (3 ore a settimana).
Questa lingua, sotto alcuni punti di vista, è relativamente facile, in quanto ha soltanto un articolo determinativo (definite article: the) e nella maggior parte dei verbi (verbs), per formare l’indicativo presente (the present tense) la forma è sempre la stessa, con l’unica eccezione di aggiungere la “s” nella terza persona singolare. Facciamo un esempio con il verbo to drink (bere): I drink, you drink, he drinks, she drinks, it drinks, we drink, you drink, they drink.
Le difficoltà si potrebbero riscontrare nella pronuncia (pronunciation), in quanto ha dei suoni molto complicati da pronunciare per uno straniero. Degli esempi potrebbero essere money(mahnee, soldi), rough (rroff, ruvido) knife (naiff, coltello), squirrel (scquerrel, scoiattolo).
Altro ostacolo che si incontra potrebbe consiste nel fatto di decidere quando usare un certo tempo verbale (verb tenses) e non un altro: non è sicuramente facile distinguere quando usufruire del present perfect, past simple, past perfect o altri tempi verbali e soprattutto distinguere i condizionali (conditionals). Anche i phrasal verbs, ovvero i verbi che, seguiti da un avverbio o da una preposizione, cambiano il significato della forma verbale possono causare problemi e confusione nell’ apprendimento della lingua. Esempi di phrasal verbs potrebbero essere hang up (hang da solo significa appendere, hang on significa terminare una chiamata) e hold on (hold da solo significa tenere qualcosa, hold on significa aspettare per un corto periodo di tempo.)
FRANCESE (FRANÇAIS)
(Francia, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Canada e paesi francofoni).
Passiamo adesso alla lingua romantica e dell’amore, che si studia nel nostro liceo linguistico (3 o 4 ore a settimana) e nel liceo economico-sociale (3 ore a settimana).
Il francese presenta difficoltà nella pronuncia (la pronunciation) e nella fonetica (la phonétique), in quanto ricorrono moltissimi suoni nasali (les nasales) molto complicati da emettere per una persona straniera: la pronuncia in sè si dimostra molto elegante, ma anche molto complessi, in quanto è arricchita da suoni chiusi da pronunciare utilizzando naso e lingua e ciò non rende molto facile l’apprendimento di essa.
Nella grammatica (la grammaire) presenta molte regole grammaticali rigide e da seguire obbligatoriamente: nei verbi ci sono tre coniugazioni, tra cui in una (le troisième groupe) sono presenti solo ed esclusivamente tutti i verbi irregolari, quindi ciò necessita un grande lavoro di memoria.
SPAGNOLO (ESPAÑOL)
(Spagna e paesi dell’America latina).
Adesso passiamo alla lingua che, secondo numerosi esperti, corrisponde alla più vicina e simile all’italiano.
Viene appresa nei seguenti indirizzi del nostro liceo: linguistico (3 o 4 ore alla settimana) ed economico-sociale (3 ore alla settimana).
Per un italiano, studiare lo spagnolo è molto facile, in quanto esistono diverse somiglianze linguistiche; (muchas similitudes lingüísticas) ma la vita non è mai del tutto rosa e fiori. Infatti, nonostante la grammatica (gramática) sia molto facile, abbondano difficoltà nel lessico (léxico) in quanto ci sono moltissimi falsi amici (falsos amigos): per esempio burro non significa burro, bensì asino. Altri esempi potrebbero essere vaso (bicchiere), tienda (negozio), mantél (tovaglia)….
TEDESCO (DEUTSCH)
(Germania, Austria, Svizzera, Liechtenstein).
Parliamo della lingua della prima potenza europea e di una delle lingue più richieste nel commercio a livello mondiale.
Si studia nel liceo linguistico (3 o 4 ore alla settimana) della nostra scuola.
Il tedesco è, a detta di tutti, la terribile lingua (die schreckliche Sprache), in quanto presenta molte difficoltà grammaticali (Grammatik).
Per apprendere il lessico bisogna possedere una memoria da elefante, in quanto per ogni parola si necessita di memorizzare il genere e il plurale: non esistono criteri precisi per definire se un nome è maschile (männlich), femminile (weiblich) o neutro (neutral) e non ricorono neanche delle regole distinte per definire il plurale (plural) di una parola.
Come nel latino, in tedesco ci sono i casi (Nominativ Genitiv, Dativ und Akkusativ) e ciò renderà molto più complesso l’apprendimento di esso. Per questo motivo, in tedesco ci sono ben 16 articoli determinativi (bestimmte Artikel), quasi il doppio dell’italiano: 4 per il nominativo, 4 per il genitivo, 4 per l’accusativo e 4 per il dativo.
CINESE (汉语)
(Cina, Hong Kong, Taiwan).
Bene, cari amici, se fino ad adesso vi siete lamentati degli impacci riscontrabili nelle quattro lingue prima elencate, adesso forse vi potrò rendere felici per aver voi scelto un idioma sicuramente più facile di questo (a meno che abbiate avuto così tanto coraggio da buttarvi su questa lingua).
Lo sappiamo tutti che la scrittura (写作) cinese è molto complessa e ha un ordine di tratti (笔顺) preciso che va rispettato; ciascun carattere ha un preciso suono e tono: questo si chiama pinyin (拼音) ed è una delle più grandi difficoltà che un individuo deve affrontare se vuole imparare il cinese.
Nonostante questi due enormi ostacoli che si devono superare, la grammatica cinese è considerata facile: per esempio, il verbo essere (是) è usato per tutte le persone e per tutti i tempi verbali. Ciò spiega anche il motivo per cui i cinesi dicono sempre: io andare, tu andare, egli andare…
Ogni lingua presenta i suoi tratti caratteristici complessi, ma se una persona sente la necessità di impararla, lo fa senza preoccuparsi delle difficoltà a cui accorrerà. Le lingue sono importanti, aiutano a migliorare lo stile di vita e a incrementare le probabilità di poter incenetivare il lavoro dei vostri sogni una volta diventati grandi. Le lingue possono cambiare la vita a una persona e nella maggior parte dei lavori di massimo prestigio è richiesta la capacità di saper comunicare in una lingua straniera.
Alla prossima!
Seungmin Jung 1CL