A me stessa e al mio corpo fragile.
Alla mia anima che corre da un destino all’altro;
Alle mie gambe apparentemente resistenti ai dolori della psiche, ma così vulnerabili e stanche di correre senza una meta;
Alle mie mani, mani di vita, pronta a raccogliere anche la solitudine dei giorni che passano senza degnarmi di un saluto, ma anche così tanto disponibili ad amare.
Ai miei pensieri, che non sempre mi fanno vivere, ma soffocano il cuore che almeno per una volta vorrebbe battere forte per amore e non a causa della cattiveria dell’ansia, che si aggrappa alla mia fragilità nel provare sentimenti.
Alla mia me stessa, che mi abbraccia. Sorella di vita e di dolori, amica di amori e amante di emozioni.
La vita ti ringrazia.
Chiara Calderazzo, 5AE