“L’umanità deve all’infanzia il meglio di ciò che ha da offrire”
Sono queste le parole pronunciate a New York il 20 Novembre 1989 dall’allora segretario generale Kofi Annan durante l’assemblea delle Nazioni Unite, nel giorno in cui venne approvata la Convenzione internazionale dei diritti dei bambini.
Una decisione storica, un piccolo passo in un lento e graduale cammino verso il riconoscimento dei diritti dei bambini.
Da quel giorno, ogni 20 novembre si festeggia la giornata internazionale dei diritti dei bambini e dei ragazzi, un giorno per riflettere e confrontarsi su un tema comune e caro a tutto il mondo, per il quale si stanno mettendo in atto numerose strategie a tutela dell’infanzia. Lo scopo di questa giornata è rammentare all’intero genere umano quanto sia importante garantire uno sviluppo sereno, equilibrato, ricco di gioco, amore, stimoli e opportunità di crescita sia fisica che intellettuale a tutti i bambini del mondo. Alla base della convenzione vi sono quattro diritti fondamentali:
- Diritto alla parità di trattamento: nessun bambino deve essere discriminato per alcun motivo: religione, origini, sesso, disabilità…
- Diritto alla salvaguardia e al benessere: quando vi è la necessità di prendere una decisione che ha ripercussioni sull’infanzia, il benestare dei bambini è prioritario.
- Diritto alla vita e allo sviluppo: ogni bambino deve poter andare a scuola, avere accesso alla sanità ed essere salvaguardato da ogni forma di sfruttamento ed abuso.
- Diritto all’ascolto e alla partecipazione: ogni bambino in quanto persona vera e propria, deve essere coinvolto nelle decisioni, informato in modo conforme all’età e deve essere rispettato.
Ad oggi, 196 Stati hanno firmato la Convenzione, per ultima la Somalia nel 2015. Gli unici Stati che non l’hanno sottoscritta sono il Sud Sudan e la Palestina; gli Stati Uniti hanno firmato la convenzione senza però ratificarla. Le cause di ciò ci riconducono alla pena di morte per i minorenni, la quale è in conflitto con uno degli articoli chiave della convenzione. Nonostante le buone promesse, in molti paesi questi diritti non sono tutelati.
A noi giovani italiani tutto ciò sembra scontato, in quanto la maggior parte ne gode dalla nascita. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che in molte realtà, a volte anche vicine a noi, i bambini non vengono tutelati e sono oggetto di diverse forme di sfruttamento, tra le quali possiamo ricordare i bambini soldato e i ragazzi utilizzati come manodopera nelle fabbriche. Per non lasciare il nostro Paese troviamo una forma di sfruttamento perpetrata ai danni dei ragazzi dalle mafie.
Questo argomento mi è personalmente molto caro, come credo e spero a tutti voi, penso sia importante ricordare questa giornata, per far sì che tutti i bambini siano dotati delle ali che in futuro gli permetteranno di volare.
Francesca Caimi, 1BS
Fotografie a cura di: Asia Balpasso, 1BS