L’Italia si prepara ad affrontare gli europei con due amichevoli, entrambe vinte, contro San Marino (7-0) e Repubblica Ceca (4-0). È indubbiamente una squadra in fiducia, in campo domina sia tatticamente che fisicamente, il gruppo è coeso e le partite del girone si giocheranno a Roma: sembra il preambolo perfetto per degli Europei che sanno tanto di rivincita per gli Azzurri.
La prima partita dell’Italia, ma anche della competizione, si gioca l’11 giugno allo Stadio Olimpico di Roma, contro la Turchia, squadra meno quotata dell’intera competizione. La squadra allenata da Şenol Güneş, in realtà, è considerata una delle outsider: infatti hanno un’ottima fase difensiva e buone capacità in contropiede, spesso innescate dal loro leader tecnico Hakan Çalhanoğlu (all’epoca in forza al Milan, ora all’Inter) e conclusi dal loro centravanti Burak Yılmaz, punta centrale del Lille da poco laureatosi campione di Francia.
È tutto pronto, lo stadio è una bolgia. Questa è la seconda volta in cui i tifosi possono tornare allo stadio dopo la pandemia iniziata un anno e mezzo prima (la prima è stata la finale di coppa Italia tra Juventus e Atalanta qualche settimana prima), il pubblico è in delirio e i giocatori della nostra Nazionale -indubbiamente sotto pressione- disputano un primo tempo caratterizzato da grandi problemi dalla trequarti in poi della Turchia, senza mai però concedere grandi occasioni agli avversari. Nel secondo tempo l’Italia domina sotto tutti i punti di vista: si porta in vantaggio grazie all’autogol di Demiral, poi raddoppia col gol di Insigne e mette in cassaforte la partita col gol di Ciro Immobile.
La Nazionale si prepara dunque a disputare la seconda partita del girone contro la Svizzera; gli Elvetici nella loro prima partita hanno pareggiato (1-1) contro il Galles: ciò vuol dire che in caso di vittoria dell’Italia, gli Azzurri passerebbero da primi nel girone. La partita è un trionfo, l’Italia gioca un calcio frizzante e senza subire quasi mai occasioni da goal. La partita termina con un altro sonoro 3-0, grazie alla doppietta di Manuel Locatelli e al terzo e ultimo gol di Immobile nella competizione europea.
Nell’ultima partita del girone, valida per la qualificazione alla fase eliminatoria, già conquistata dagli Azzurri, l’Italia affronta il Galles. Il CT Mancini preferisce utilizzare giocatori che finora hanno avuto poco spazio, continuando a ripetere che tutti i venticinque giocatori in rosa sono titolari. Le scelte del mister pagano: è infatti Matteo Pessina, convocato all’ultimo per l’infortunio di Stefano Sensi, a siglare il gol vittoria per conto degli Azzurri.
Da questo momento in poi, per noi tifosi, saranno sempre partite sofferte e sempre sul filo del rasoio, come da tradizione.
La prima partita della fase ad eliminazione diretta che i nostri beniamini dovranno affrontare sarà contro l’Austria, nel tempio del calcio di Wembley. L’Italia sembra sentire particolarmente la pressione e gioca una brutta partita, soprattutto negli ultimi 30 metri, dove la palla sembra scottare particolarmente. Gli Azzurri rischiano la beffa quando l’austriaco Marko Arnautovic segna il gol dell’ 1-0. Tutta Italia trema, la paura di una nuova Caporetto si fa sentire. Per fortuna, l’intervento del VAR annulla il goal per un fuorigioco millimetrico dell’attaccante ora in forza al Bologna. Passano i novanta minuti e si dovrà andare ai supplementari. Chiesa, entrato a partita in corso, firma il gol del vantaggio azzurro, che per stop, coordinazione e tiro, sa di fuoriclasse. Pessina chiude la pratica e rende inutile il gol del 2-1 da parte degli avversari, primo incassato dagli Azzurri nella competizione. In questo turno escono grandi favorite per la vittoria finale, come la Francia, la Germania e il Portogallo (detentore del titolo europeo dall’ultima edizione, disputatasi nel 2016).
L’Italia ai quarti di finale dovrà affrontare il Belgio, primo nel ranking FIFA, che sta vivendo la seconda generazione d’oro della sua storia (la prima fu negli anni ’70, dove vinsero appunto gli europei). Il Belgio, nonostante la sua incredibile squadra, non è ancora riuscito a vincere nessuna competizione e spera che questa possa essere la volta buona. La partita si gioca all’ Allianz Arena, stadio del Bayern Monaco, miglior squadra tedesca a livello europeo.. L’Italia gioca ancora un calcio spumeggiante e passa in vantaggio alla mezz’ora di gioco grazie a un gran gol di Nicolò Barella, criticato fino a quel momento per degli Europei sotto tono. Passano pochi minuti e l’Italia raddoppia grazie a un gioiello di Lorenzo Insigne che salta un avversario sulla trequarti, si avvicina all’area e grazie a uno splendido “tiraggir”, specialità della casa, trova la rete. A fine primo tempo il Belgio accorcia le distanze grazie a un rigore dubbio di Di Lorenzo su Doku, trasformato da Romelu Lukaku. Nella ripresa gli Azzurri soffrono e rischiano più volte di subire il gol del pareggio, ma grazie a Giorgio “King Kong” Chiellini che annichilisce Lukaku e a un super Gigio Donnarumma, il risultato non cambia. Nei minuti finali si infortuna il nostro terzino titolare Leonardo Spinazzola, autore fino a quel momento di partite eccezionali e uno dei candidati al titolo di MVP della competizione. L’Italia batte il Belgio, Davide batte Golia. Il Paese è in festa e, nonostante la scaramanzia, inizia a credere di poter vincere la competizione. Si torna a Wembley.
In semifinale gli Azzurri affronteranno la Spagna, accomunate entrambe da un ricambio generazionale di qualità dopo la disfatta di Russia 2018 e dal giocare un calcio spumeggiante e prettamente offensivo. Sembra il preambolo di una partita divertente, in realtà è tutto il contrario. A Wembley, la Spagna schiaccia fin dai primi minuti l’Italia nella propria metà campo, grazie a un tiki-taka di qualità e un pressing asfissiante sul primo controllo. La Spagna spreca tantissimo, le occasioni sono tante e i nostri sono in grande difficoltà. Dopo l’intervallo il canovaccio della partita è identico: la Spagna domina, l’Italia soffre. In questo momento di sofferenza totale, “la Chiesa torna al centro del villaggio” (cit. Fabio Caressa), è proprio il gioiellino della Juventus a trovare la rete nell’unica vera occasione della Nazionale. La Spagna trova meritatamente il gol del pareggio all’ottantesimo minuto grazie ad Alvaro Morata e la partita va ai supplementari. In questi trenta minuti la Spagna continua a mettere in seria difficoltà gli Azzurri, ma non riesce ancora a trovare gol. Prima dei rigori, è emblematico il gesto del nostro capitano Giorgio Chiellini che dà del “mentiroso” al capitano avversario Jordi Alba, per aver cercato di imbrogliare al lancio della monetina. Locatelli sbaglia, Dani Olmo e Morata pure. Jorginho porta l’Italia in finale e ora ci credono proprio tutti. Nell’altra semifinale L’Inghilterra sbatte fuori ai supplementari la Danimarca, che, trascinata emotivamente da ciò che è capitato al loro leader tecnico Christian Eriksen, era riuscita nell’impresa di arrivare in semifinale.
In Italia, nonostante la speranza della vittoria, si ha paura perché il ricordo di EURO 2012, dove l’Italia, arrivata in finale grazie a Super Mario Balotelli, aveva perso 4-0 contro la Spagna, è ancora vividissimo. L’Inghilterra ha una squadra fortissima, con campionissimi come Raheem Sterling, Harry Kane, Jack Grealish, Declan Rice e Phil Foden tra gli altri. Come se non bastasse la partita si gioca ancora una volta a Wembley, a Londra, e lo stadio è praticamente solo composto da tifosi inglesi, i quali vanno in visibilio all’urlo di “it’s coming home”, storica canzone ideata per EURO ’96 tenutosi proprio in Inghilterra. Durante l’inno di Mameli, i tifosi inglesi fischiano. L’Italia sente l’importanza del momento e si intimorisce, subendo al secondo minuto di gioco il gol di Luke Shaw, con un bel mancino al volo. Sembra l’inizio della fine, ma gli Azzurri da quel momento dominano e trovano la rete del pareggio nel secondo tempo con Leonardo Bonucci, dopo un’azione sporca nata da calcio d’angolo. Da quel momento in poi la partita è bellissima, ci sono occasioni da goal da entrambe le parti ma nessuno riesce a sbloccare il risultato. Ai supplementari il canovaccio è lo stesso: un po’ di occasioni e sempre zero goal. Il CT inglese, Gareth Southgate, inserisce negli ultimi minuti del secondo tempo supplementare gli attaccanti Jadon Sancho e Marcus Rashford per far loro battere i calci di rigore. Come contro la Spagna sarà l’Italia a battere per prima i calci di rigore. Dopo due rigori a testa il risultato è 2-1 in favore della nazionale dei Tre Leoni, grazie all’errore di Andrea Belotti. A questo punto accade l’impensabile: Sancho e Rashford sbagliano entrambi i propri tiri dal dischetto e Jorginho ha l’occasione, come contro la Spagna, di far vincere i suoi. Il Brasiliano naturalizzato Italiano sbaglia e il terrore di sessanta milioni di italiani è visibile. L’ultimo rigore per gli inglesi sarà battuto dal classe 2000 Bukayo Saka, che si fa parare il rigore da Donnarumma (che inizialmente non realizza la vittoria, come da lui ammesso). L’Italia vince ed è apoteosi azzurra. La gente si riversa nelle strade italiane a festeggiare fino a notte inoltrata, il grido di “it’s coming home” si trasforma, come per magia, in “it’s coming Rome”. “Notti magiche”, per una notte, diventa l’inno italiano e la vendetta per l’inno fischiato è servita. Come dissero i laziali dopo la finale di coppa Italia contro la Roma, “coppa ‘n faccia e quanno te passa”. È un’ impresa storica, l’Italia da outsider vince la massima competizione europea per nazioni.
A tutto questo si aggiunge lo storico risultato di 37 risultati utili consecutivi ottenuto dagli Azzurri a settembre. Dalla vittoria degli europei però l’Italia sembra una squadra senz’anima, sazia della straordinaria impresa estiva e adagiata sugli allori. Inciampa in qualche pareggio di troppo nelle qualificazioni mondiali contro squadre abbordabili come Irlanda del Nord e Svizzera (battuta tra l’altro agli Europei per 3-0). Perde anche la semifinale di Nations League contro una grande Spagna a ottobre. I nostri beniamini dovranno ora giocare gli spareggi mondiali contro la Macedonia del Nord e, in caso di vittoria, contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo. La paura per il secondo disastro alle qualificazioni di fila è tanta, ma crediamo e speriamo che i nostri eroi ricordino a tutti chi sono i campioni d’Europa e che l’Italia non muore mai.
Forza azzurri!
Articolo a cura di Angelo Cantatore, 4CL e Nicholas Ninno, 5BL