Cari lettori,
Che anno terribile per scrivere le introduzioni ai nostri numeri. Ci sarebbe tanto da dire, ma troppe poche righe (e competenze) per farlo; e poi che tristezza, uffa, io voglio parlare di cose che facciano ridere.
Il mese scorso ci siamo lasciati che l’Ucraina era ancora tutta intera, Putin era solo un sessantenne ben conservato, con in mano uno dei Paesi militarmente più potenti al mondo (ecco, ora che ho scritto questo ho due ore per scappare in Messico e cambiare identità) e il nostro problema più grande era non contrarre il COVID, che adesso sembra non esserci più, perché se prima si parlava solo di salute, ora si parla solo di guerra. Ma secondo voi, questa guerra è una guerra per la libertà o per mantenere l’ordine? Vi chiedo di ragionarci perché, fino a che non mi è stata posta questa domanda, io che piango e mi commuovo facilmente per qualunque cosa, ancora non realizzavo cosa stava succedendo a qualche migliaia di chilometri dalla mia quotidianità. E’ giusto che il popolo ucraino, popolo di combattenti, stia combattendo e reagendo? E’ giusto aver fatto scoppiare una guerra per permettere a delle persone comuni di vivere liberamente?
Io la risposta certa non l’ho ancora trovata, se voi pensate di averla, vi chiedo di darci il vostro punto di vista, nei DM di Instagram, nelle scatole del DearNamu, cercandoci nelle classi (siamo ovunque anche se non ci vedete).
Io credo che la libertà sia importante e sia giusto riprendersela con le unghie e con i denti. E credo di aver tristemente compreso solo ora l’importanza del tempo, di come passi e non torni, di quanto sia importante vivere ogni attimo, guardarmi le mani e capire che un giorno non saranno più così come oggi; questo potrebbe essere l’ultimo istante che le vedo come potrebbe essere il primo di tanti.
Mobile ordigno di dentate rote
lacera il giorno e lo divide in ore
ed ha scritto di fuor con fosche note
a chi legger le sa: Sempre si more.
Ciro di Pers
Camilla La Russa, 4BS