Se siete stati su Internet negli ultimi 2 mesi o su qualsiasi social media, e ovviamente ci siete stati, avrete notato che uno degli argomenti più chiacchierati è la seconda stagione della famigerata serie TV statunitense “Euphoria”.
Prima di parlare della tanto attesa seconda stagione però, ripercorriamo i punti importanti.
“Euphoria” è stata ideata da Sam Levinson e distribuita da HBO, nota emittente soprattutto per aver diffuso la serie di successo mondiale “Game Of Thrones”. Il primo episodio uscì il 16 giugno del 2019 e soltanto un mese dopo era già stata rinnovata per una seconda stagione. Il cast, oltre a Zendaya, comprende attori già conosciuti come Jacob Elordi (Nate Jacobs), Sydney Sweeney (Cassandra “Cassie” Howard) e Alexa Demie (Maddy Perez).
La serie TV si apre con la protagonista principale, la diciassettenne Rue Bennet (Zendaya), che torna a casa dopo aver passato l’estate in un centro di riabilitazione a causa della sua tossicodipendenza. Nonostante ciò il suo periodo di sobrietà non dura che pochi giorni e subito ricade in quel buco nero che sta distruggendo non solo la sua vita, ma anche quella della sua famiglia: la madre e la sorella piccola Gia (Storm Reid).
È su questa nota che Levinson conduce la prima stagione, composta da 8 episodi. La particolarità di questi ultimi risiede nel fatto che ognuno si incentra sulla backstory di un personaggio diverso, il che permette agli spettatori di simpatizzare con loro e capire, anche solo in parte, le motivazioni dietro alcune delle loro scelte e dei loro comportamenti.
Questa è la magia che la serie ha portato con i primi episodi: umanizzava i personaggi, donando loro veri problemi che gli spettatori potevano comprendere e nei quali a volte potevano persino rispecchiarsi. Detto questo, la serie conserva anche una parte di legame con la realtà, stando attenta a non attraversare la linea tra il romanzo e il realismo. Questo si deve anche, se non soprattutto, a Sam Levinson, che nello scrivere il personaggio di Rue si basò sulla propria esperienza e i suoi problemi con la tossicodipendenza.
La seconda stagione, di cui il primo episodio è uscito lo scorso gennaio, parte con una festa di Capodanno, rispettando l’atmosfera della prima stagione con le luci, le riprese in slow motion e i costumi, sempre impeccabili. Insomma, l’ambiente perfetto per re-introdurre i personaggi e riprendere la narrazione da dove è stata lasciata.
Levinson non aspetta ad introdurre il perno della storia, le tematiche difficili e scomode: droghe, alcol, dipendenze, relazioni abusive, paura del futuro, la ricerca della propria identità, i rapporti con i genitori e i coetanei, la sessualità, la voglia di essere amati per ciò che si è. Insomma, cose che fanno parte della quotidianità degli adolescenti e dei giovani adulti del 21esimo secolo.
La critica ha accolto molto positivamente la serie soprattutto per la recitazione degli attori, la musica, l’aspetto visivo e la cinematografia, curata da Marcell Rèv. Su Rotten Tomatoes ha un indice di gradimento del 86% e, con la seconda stagione, è ora la seconda serie più seguita su HBO dopo GOT. Dal 2019, gli ascolti sono aumentati quasi del 100%, riporta Variety.
Per quanto riguarda i premi, “Euphoria” è stata nominata per 9 Emmy Award nel 2020, vincendone poi ben 3: “Migliore Attrice Protagonista in una Serie Drammatica” (premio che è andato a Zendaya), “Migliore Musica e Testi Originali” e “Migliore Make-Up Contemporaneo”.
Si capisce quindi che la serie affronta temi reali e molto forti, anche se a volte romanzati. Abuso di sostanze stupefacenti e di alcolici, scene di nudo e violenza, sia fisica sia psicologica; sono elementi costanti negli episodi della serie e molti si sono aggrappati a questi per giudicarla negativamente. Anche il Parental Television Council ha criticato la serie come “dannosa “ per il pubblico e piena di scene forti non necessarie e molte volte si è parlato di iper-sessualizzazione degli adolescenti, aspetto molto pericoloso che incontriamo molte volte nei media del giorno d’oggi.
Persino alcuni membri del cast stesso hanno commentato come girare alcune scene di nudità sia “strano” e di come gli attori “non hanno scelta”. Queste le parole usate da Jacob Elordi e Sydney Sweeney. L’attrice ha aggiunto testimoniando di come molte volte abbia detto al regista di no quando si trattava di scene di nudo che secondo lei non erano necessarie. Questa è, perciò, la critica maggiore rivolta alla serie: scene di violenza e nudo che non servono in alcun modo la narrazione ma solo a rendere la serie commerciale. E se queste critiche hanno fondamento e sono sensate, molti le usano come pretesto per criticare il resto della serie: il cast, oggettivamente brillante, e la fotografia, anche questa geniale.
D’altronde come ogni cosa che ha un seguito consistente, anche Euphoria deve ricevere le sue critiche e Sam Levinson è sicuramente riuscito a creare una serie chiacchierata, popolare e che ha giustamente raccolto milioni di ascolti e opinioni diverse. Quindi, nonostante i suoi difetti, continua sicuramente ad essere un successo mondiale che è appena stato rinnovato per una terza stagione.
Katia Kichuk 3BS