L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, abbreviata in A.M.P.A.S. e meglio conosciuta come Academy, è un’organizzazione onoraria cinematografica statunitense fondata l’11 maggio del 1927 da 36 personaggi coinvolti nel settore cinematografico americano. L’idea iniziale era partita da Louis Mayer, dirigente della Metro-Goldwyn-Mayer.
All’inizio l’Academy era composta da 5 branche, ognuna dedicata a un settore della cinematografia: registi, attori, sceneggiatori, tecnici e produttori; in seguito sarebbero aumentate e attualmente sono 17.
L’Academy conferisce annualmente il più prestigioso premio cinematografico del mondo: l’Oscar. Il primo premio fu consegnato il 16 maggio del 1929, allora chiamato “Award of Merit for distinctive achievement”. Alla premiazione, durata soltanto 15 minuti, hanno partecipato soltanto 270 persone e sono state consegnate 15 statuette. Il primo vincitore dell’Oscar per “Miglior attore” è stato Emil Jannings, di nazionalità tedesca.
La cerimonia del 1953 è stata la prima ad essere trasmessa in televisione dalla NBC; ora come ora, è ABC che si occupa della trasmissione.
La cerimonia è preceduta dall’entrata dei vari ospiti sul Red Carpet, che col tempo è diventata una delle componenti più rilevanti di tutta la serata. I candidati, e non solo, indossano abiti confezionati dagli stilisti più famosi del mondo, fatti apposta per quella serata.
Molti abiti indossati agli Oscar diventano delle proprie pietre miliari nella storia delle case di moda o delle cerimonie stesse. È il caso di Madonna, che indossava un bellissimo vestito stile “old hollywood” alla premiazione del 1991, realizzato da Bob Mackie, o di Kate Winslet, che all’edizione 2007 indossa un abito firmato Valentino color salvia. Anche Jennifer Lawrence e il suo vestito, quasi da ballo, firmato Dior, che ha indossato agli Oscar nel 2013, merita di essere menzionato. Sono quasi sempre state le donne a sfoggiare i look più memorabili sul tappeto rosso, ma con il tempo molti uomini hanno sostituito il classico completo nero e il cravattino con qualcosa di più stravagante: da Timothèe Chalamet, a Billy Porter, a Chadwick Boseman, gli ultimi anni hanno portato una svolta nella moda maschile da Red Carpet.
Ma torniamo all’Academy: come fa un film ad essere candidato al più rinomato e antico riconoscimento cinematografico? Innanzitutto, se il film è di produzione statunitense, deve essere distribuito nella contea di Los Angeles nell’anno solare precedente e deve essere emesso al cinema per almeno 7 giorni di seguito. I moduli di candidatura vanno compilati ed inviati entro dicembre dello stesso anno.
Per quanto riguarda i film stranieri, per candidarsi devono avere i sottotitoli in lingua inglese e ogni paese può presentare solo un lungometraggio all’anno. Per essere candidato a più premi, oltre a quello del “Miglior cortometraggio”, il film deve durare più di 40 minuti e rispettare certi criteri di risoluzione.
Sono circa 6000 i membri votanti dell’Academy e ogni membro può votare solo nella categoria a cui appartiene: i registi votano alla “Miglior regia”, i compositori alla “Miglior colonna sonora” ecc. A partire dalla 82esima edizione degli Oscar (2010), è stato deciso che i film che potevano essere candidati a “Miglior film” erano fino a 10. Le categorie premiate agli Oscar ad oggi sono ben 25, la più recente “Miglior film d’animazione” aggiunta nel 2001.
La 94esima edizione si è tenuta al Dolby Theatre il 27 marzo 2022, condotta dalla comica Amy Schumer, l’attrice Regina Hall e la sceneggiatrice Wanda Sykes. Tra le nomination più importanti è doveroso nominare “Dune” (2021) diretto da Denis Villeneuve, candidato a ben 10 statuine e vincitore di 6 tra cui “Miglior fotografia” e “Miglior scenografia”. Vincitore della categoria “Miglior film” è “CODA – I segni del cuore”. Il film con più nomination è stato “Il potere del cane” che ne ha ricevute 12 in tutto. I vincitori dei due premi più acclamati, “Miglior attore protagonista” e “Miglior attrice protagonista”, sono stati Will Smith per la sua interpretazione in “King Richard – Famiglia Vincente” e Jessica Chastain in “Gli Occhi di Tammy Faye”
Ma è probabile che l’edizione di quest’anno non verrà ricordata per i capolavori presentati o i vincitori tanto quanto per l’incidente tra Will Smith e Chris Rock, che ha diviso e forse anche lasciato a bocca aperta il mondo intero.
Negli ultimi anni, l’indice degli ascolti della cerimonia è calato quasi in picchiata arrivando con la scorsa edizione al suo punto più basso nella storia degli Oscar dal 1974: soltanto 10.4 milioni si sono sintonizzati la sera della premiazione. Questa perdita di rilevanza si può forse spiegare con la lunghezza della cerimonia, che con le ultime edizioni è arrivata a superare anche le 3 ore e mezza. Oppure con la popolarità che hanno acquisito i servizi di streaming online che, come affermano molti esperti, sta “uccidendo il cinema”. Ma comunque, grazie a Will Smith e il suo sfogo sul palco, gli indici sono sicuramente saliti e l’hashtag “#Oscars2022” è rimasto nelle tendenze per più di un giorno su Twitter, insieme a “#WillSmith”.
Per concludere, dalla loro nascita nel 1929, gli Oscar non sono rimasti di certo gli stessi, adattandosi al mondo del cinema che cambiava e continuerà a cambiare con gli anni. Un’istituzione importantissima per il mondo dell’intrattenimento moderno che, vicina ormai a essere centenaria, è ancora la più famosa e rilevante per la cinematografia.
Kichuk Kateryna, 3BS