Il 10 ottobre è la giornata mondiale della salute mentale (World Health Mental Day), celebrata ogni anno dal 1992 con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sui problemi di salute mentale in tutto il mondo.
Il tema di quest’anno è stato “Rendi la salute mentale e il benessere per tutti una priorità globale”. Questa giornata incoraggia le persone coinvolte nell’ambito della salute mentale ad approfondire le loro esperienze e cercare di creare un confronto con tutti coloro che soffrono di disturbi mentali.
Il confronto è necessario poiché, innanzitutto, non bisogna sentirsi soli, e cercare di condividere le proprie esperienze è fondamentale per far capire a tutti coloro che stanno soffrendo che non sono da soli; in secondo luogo, bisogna tentare di far capire che i disturbi mentali esistono davvero e non sono frutto dell’immaginazione dell’individuo.
L’OMS (organizzazione mondiale della sanità) è il primo promotore della giornata e, nel 2019, tramite dei dati raccolti, affermò che prima della pandemia una persona su otto conviveva con un disturbo mentale.
L’organizzazione ha constatato che la pandemia ha creato una crisi globale per la salute mentale, aumentando lo stress generale e facendo crollare la salute mentale di milioni di persone; si stima che l’aumento del disturbo d’ansia e depressivo sia salito oltre il 25% dal primo anno della pandemia.
Si è valutato che nel 2020 gli utenti psichiatrici ammontassero a 728.338. Quelli di sesso femminile erano il 53,6% con un’ampia percentuale di pazienti al di sopra dei 45 anni. La fascia più ampia sarebbe stata quella dai 45-54 e 55-64 anni, per entrambi i sessi.
In seguito alla pandemia, però, la fascia d’età più colpita è risultata quella dei ragazzi di età inferiore ai 25 anni, con una frequenza maggiore per quanto riguarda il disturbo d’ansia.
Sicuramente bisogna stare vicino alle persone che ne soffrono, in modo tale da fargli capire che non stanno affrontando tutto da soli, bensì hanno i loro amici e la loro famiglia al loro fianco.
Tuttavia, un grosso problema è il non voler chiedere aiuto; moltissime persone non vogliono chiedere aiuto perché credono che vada tutto bene, quando invece non è così. Bisogna chiederlo subito, prima che sia troppo tardi e mentre la situazione è ancora sotto controllo.
Personalmente, sono molto legata a questo argomento, poiché anche io ho sofferto di disturbi mentali: non è semplice, anzi, quando ne soffri capisci sulla tua pelle quanto sia difficile lottare, però, circondandosi dalle persone amate, si può avere uno scudo con cui combattere.
Non dovete considerarvi pazzi, non lo siete affatto, semplicemente avete bisogno di un aiuto da parte di figure competenti come psicologi e neuropsichiatri, per cercare di risolvere questo problema.
I problemi mentali sono malattie esattamente come tutte le altre e vanno curate con metodi appositi per esse, in modo tale da riuscire ad uscire da questo tunnel buio.
Invito tutti coloro che ne hanno sofferto, o ne soffrono ancora oggi, a condividere la loro esperienza in modo tale da liberarvi da un peso che vive dentro di voi: non siete soli, chiedete aiuto perché è proprio questo che vi rende forti.
Vittoria Maspes 4AS