Lo scorso 25 ottobre, ad un mese esatto dalle elezioni politiche, Giorgia Meloni, rivolgendosi all’aula di Montecitorio per ottenerne il voto di fiducia, ha sottolineato la rapidità delle forze di maggioranza nell’aver dato vita al nuovo Governo in uno dei tempi più brevi della storia repubblicana, affermando come questo sia il segno più tangibile di una coesione che, alla prova dei fatti, riesce sempre a superare le differenti sensibilità nel nome di un interesse più alto.
La celerità, continua il premier, era un vero e proprio dovere nei confronti degli Italiani, visto che la situazione attuale non permette di titubare, né perdere inutilmente tempo; il suo ringraziamento più sentito non poteva non andare al popolo e, come da lei ribadito, a chi ha deciso di non mancare all’appuntamento elettorale e ha espresso il proprio voto, consentendo la piena realizzazione del percorso democratico, che vuole nel popolo, e solo nel popolo, il titolare della sovranità.
Il presidente ha espresso poi il proprio rammarico per i moltissimi che hanno rinunciato all’esercizio di questo dovere civico sancito dalla Costituzione. Cittadini che reputano sempre più spesso inutile il loro voto, perché, ritengono, le decisioni si prendono nei palazzi e nei circoli esclusivi.
L’obiettivo del Governo, continua, è liberare le migliori energie di questa Nazione e garantire a tutti gli Italiani un futuro di maggiore libertà, giustizia, benessere e sicurezza, senza tirarsi indietro qualora si dovessero scontentare potentati o assumere decisioni non comprensibili nell’immediato.
Tra i primi provvedimenti varati sicuramente risultano evidenti, tra gli altri, quelli ad opera del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in materia di regolamentazione di rave party ed immigrazione legata all’attività di ONG.
Su proposta del Viminale è stato disciplinato il nuovo reato di “Invasione per raduni pericolosi”, che prevede sanzioni amministrative da 1.000 a 10.000 euro e reclusione da 3 a 6 anni per l’organizzatore o promotore dell’evento.
Ruolo chiave hanno avuto anche le proposte del guardasigilli Carlo Nordio per quanto concerne modificazioni all’ordinamento penitenziario ed all’ergastolo ostativo; con il D.L. 31 ottobre 2022, n. 162, potranno essere concesse forme di benefici a tutti i detenuti che, anche senza aver collaborato con la Giustizia, dimostrino di aver tenuto una corretta condotta carceraria e partecipato a un percorso rieducativo, continueranno tuttavia a non goderne i vantaggi i reclusi in regime di 41-bis.
È stato inoltre abrogato l’obbligo di vaccinazione anti-Covid per il personale delle strutture sanitarie, che in origine sarebbe dovuto decadere in data 31 dicembre 2022, rendendo in tal modo possibile il reintegro nelle proprie funzioni di circa 4mila operatori.
Numerose sono state d’altra parte le polemiche scaturite da questi primi provvedimenti e provenienti prettamente dalle forze parlamentari di opposizione, le quali hanno espresso il loro dissenso circa le decisioni fin qui adottate dal nascente esecutivo e dal neo-Presidente del Consiglio, dichiarando il proprio timore riguardo la concreta applicazione di tali norme in contesti non sempre facilmente definibili.
Christian Monti, II^BE