RELAX è il nome dell’album pubblicato lo scorso 20 ottobre da Calcutta, nome d’arte di Edoardo D’Erme. Trascorsi cinque anni dall’ultimo elaborato musicale, il cantautore ha deciso di rigettarsi nelle radio delle auto, nelle cuffiette dei ragazzi e negli altoparlanti dei supermercati, dopo un lungo periodo che ha dedicato esclusivamente a collaborazioni e scritture per altri artisti.
L’annuncio così inaspettato e imprevedibile per tutti i suoi fan (ma non solo), è stato causa di un fortissimo “hype”, dell’album in sé, ma soprattutto di Calcutta e delle sue canzoni decisamente meno recenti. Possiamo urlare a gran voce che RELAX sia “Calcutta” a tutti gli effetti, dati i racconti profondamente personali, spesso (com’è sua consuetudine) particolarmente complessi da captare.
Come anche quelle di Mainstream (album – 2015) e Evergreen (album – 2018), quelle di RELAX sono canzoni chiaramente ispirate alle musiche e agli stili di Dalla e Battisti; ma Calcutta riesce sempre a renderle uniche, con arrangiamenti liquidi e notevolmente attenti, continui enigmi impercettibili da scoprire e risolvere, frammenti di acid-pop e space-pop, restando comunque sempre fedele all’it-pop e all’immensa malinconia che le sue note trasmettono.
Le sensazioni cardine che accompagnano parte dei brani sono sicuramente la solitudine, la perdita di speranza e l’incomprensione dei pensieri che si creano nella testa dell’autore. Sono sensazioni che Calcutta trasmette in “Tutti”, ma anche in “Allegria”, “Preoccupami”, “SSD” e “Ghiaccioli”. La profondità del suo linguaggio, che però allo stesso tempo è leggero e comprensibile, rende possibile l’immedesimazione in ogni strofa cantata.
La restante parte dell’album, al contrario, è caratterizzata da adrenalina pura, movimento e immaginari che attraversano ogni sfumatura di colore. Sono canzoni “da ballare” come “2 minuti”, “Giro con te”, “Controtempo”, “Loneliness”, ma sempre da ascoltare con grande attenzione, cosicché da poterne coglierne l’intensità.
Fanno eccezione a queste descrizioni “Coro”, il primo pezzo dell’album, e “Intermezzo3”. La prima decisamente la più particolare dell’intero album, “è ispirata al Coro della Società degli alpinisti tridentini” dice Calcutta in una recente intervista; sono infatti presenti le voci di Laurent Brancowitz e Giovanni De Sanctis, che aiutano a rendere l’idea di “coro alpino” a tutti gli effetti, con l’adattamento delle melodie un po’ antiquato. “Intermezzo3” è una canzone priva di testo, strumentale, “fatta di musica”: la sua posizione mediana lascia all’interno dell’album una pausa che genera nell’ascoltatore una fiduciosa attesa per le canzoni a venire, e coltiva il flusso dei suoi pensieri, ampliando e spaziando l’album oltre le parole.
A una settimana dalla sua pubblicazione, RELAX era già il più venduto in Italia, e “2minuti” era terza fra i brani più scaricati; dopo un mese esatto è arrivata anche la certificazione del Disco d’Oro insieme a quella di Doppio Platino del singolo del 2019 “Sorriso (Milano Dateo)”. Inoltre i milioni di ascolti registrati danno speranza a un aumento del pubblico di Calcutta, ancor maggiore di quello che era precedentemente.
Per concludere se la musica può salvare, questo album ne è quindi la dimostrazione. Innegabile è la percezione e la voglia di viaggio che nasce in chi ascolta per la prima volta RELAX: prendere e partire per liberarsi dai tormenti quotidiani, il divertimento e la spensieratezza di non trovarsi alcun carico sulle spalle, tornare lasciando al caso ogni piccola cosa della vita, la faticosa scalata per ritornare in sé.
È un viaggio da fare e che, un volta tornati, vi farà sentire accolti da un mondo sicuramente migliore.
Irene Bettin, 3Be