La zucca
Perché ad Halloween intagliamo le zucche?
Sicuramente vi sarà capitato di porvi una domanda del genere, o comunque vi potrebbe interessare conoscere la storia che si cela dietro questo ortaggio. Per porre fine a questo dubbio è necessario sapere che questa tradizione in realtà risale a diversi secoli fa ed era principalmente tipica di alcuni paesi come Irlanda, Inghilterra e Scozia.
Infatti per questi popoli era usanza intagliare ortaggi cosicché assomigliassero a volti umani per simboleggiare le teste mozzate dei nemici.
Questo concetto si può ritrovare nella festività celtica di Samhain, che originariamente veniva celebrata il 1° novembre e ha ispirato molte tradizioni legate alla moderna festa di Halloween (variante scozzese del nome completo All Hallows’ Eve che tradotto significa “Notte di tutti i santi”), cioè la vigilia di Ognissanti. Secondo la leggenda, durante la notte del 31, gli spiriti dei morti si mescolano con i vivi. Per allontanare queste anime, le persone indossavano costumi e intagliavano volti spaventosi in tuberi come barbabietole, patate e rape.
E Jack-o’-lantern?
Secondo una storia popolare irlandese, un certo Stingy Jack (Jack lo spilorcio) riuscì ad ingannare il Diavolo per ben due volte. Una volta morto si ritrovò bandito sia dal paradiso, che dall’inferno. Ma il Diavolo ebbe compassione nei suoi confronti e decise così di lasciarlo vagare tra i due luoghi per l’eternità, dotandolo della sua celeberrima lanterna di rapa, da cui deriva ovviamente il suo nome.
Questa leggenda funge da spiegazione degli ignis fatuus, i fuochi fatui, un fenomeno naturale che si verifica negli acquitrini e nelle zone paludose tipiche della campagna irlandese: si tratta di fiammelle tremolanti causate dalla combustione della materia organica in decomposizione.
Questi fuochi fatui, molto simili a fiammelle blu sono chiamati anche “corpi santi” in italiano e in inglese “will-o’-the-wisp” e “jack-o’-lantern”. Chiunque provasse a seguire la luce, rischierebbe di cadere in una palude oppure di annegare. La gente pensava che si trattasse proprio di Jack-o’-lantern, un’anima in pena, o un fantasma.
Quando negli anni ’30 iniziò a diffondersi l’energia elettrica, questa leggenda di Stingy Jack si perse completamente.
Come mai le zucche sono così connesse ad Halloween?
Dato che queste lanterne intagliate negli ortaggi erano entrate nell’immaginario comune, anche in quello americano, molti scrittori aggiunsero nei loro racconti la presenza della zucca. Nathaniel Hawthorne scrive di uno spaventapasseri la cui testa è una zucca intagliata in suoi due romanzi (“Il Gran Carbonchio” del 1835 e “Capo-piumato” del 1852), ma probabilmente la prima immagine di zucca-lanterna è quella comparsa in un numero della rivista americana Harper’s Weekly del 1867. Dopo la pubblicazione del libro “La leggenda di Sleepy Hollow” di Washington Irving entrò a far parte dell’immaginario collettivo la figura di un cavaliere accompagnato da una zucca infuocata: il Cavaliere senza testa, che si racconta inseguì e colpì con la sua zucca un uomo, Ichabond Crane, che poi sparì per sempre.
“La leggenda è considerata un racconto di Halloween probabilmente perché era una delle prime storie dell’orrore involontariamente diffuse a livello internazionale”, spiega Sara Mascia, direttore esecutivo della The Historical Society di Sleepy Hollow e Tarrytown.
Nel XIX secolo e agli inizi del XX secolo iniziarono ad arrivare i primi immigrati irlandesi in America, che scoprendo le zucche, originarie dell’America del Nord, capirono che erano molto più adatte a essere intagliate rispetto alle rape o alle patate. Molti americani iniziarono a celebrare Halloween, così la lanterna di zucca si è diffusa come il simbolo più rappresentativo.
Nel 1892, una recensione nella rivista Atlanta Constitution descriveva in modo entusiasta il party di “All Halloween”, apprezzando anche le decorazioni che presentavano “ogni sorta di lanterne sorridenti realizzate con le zucche, abilmente intagliate a forma di volti”.
Ambra Carminati 1AC