A Bea, Gio e tutti i nostri ragazzi che ci hanno accompagnate in questi anni

Io ve lo avevo detto l’anno scorso che non vi sareste liberati tanto facilmente di me, e infatti surprise, surprise, we’re back at it. Si torna sempre dove si è stati bene, e ahimè così è stato per me, e anche per l’altro fagiolo che mi accompagna in ogni avventura, anche detta Francesca Angelillo.

Per chi non lo sapesse sono Camilla La Russa, ex direttrice di questo giornalino e ad oggi essere umano in cerca del proprio posto nel mondo. Se qualcuno dovesse chiedermi, ma so per certo che questo rischio non si correrà, quando mi sono resa conto di essere diventata una ex liceale, risponderei quando ho iniziato a dire: “Osti (vi assicuro che il termine non era ‘osti’ ma evitiamo censure da parte del Legnani, grazie), quanto vorrei parlare di questo sul giornalino”. Lì ho sentito che il mondo mi stava crollando addosso. Vi assicuro che cinque anni non sono pochi, ma se li vivi così intensamente, consapevole di avere tutta la vita davanti ma con i professori che ti battono le mani mentre esci per l’ultima volta di lì come studente, non è poi così facile andarsene. Il Legnani è stato la mia casa e il mio posto sicuro, non ero pronta ad andarmene e parte del mio cuore giace lì, non tra quei banchi -dipende di quale lezione stiamo parlando- ma in quei corridoi, in quegli occhi. Vi auguro di poter provare un sentimento così forte e puro per qualcosa e per quello che si è creato, che hai creato. Visto Franci che abbiamo fatto?

Sembrerà assurdo, ma in questo anno ho ripensato più volte malinconicamente a quel posto e tutte le volte che sono passata da Saronno, dal cavalcavia prometto di aver sempre salutato, nel mio modo che solo io e il signor Legnani (e chi sta in macchina con me) sappiamo, questa scuola.

Vi auguro di lasciarci e lasciarvi il cuore, anche a vicenda, oltreché lacrime (non sempre di gioia ammetto) e se io posso ringraziarlo di qualcosa, oltre che di avermi donato persone fantastiche che ancora oggi tormento quotidianamente e con cui vivo grandi esperienze, lo ringrazio per avermi donato il tempo, la capacità di riflettere, di buttarmi giù e sapere che posso superare tutto e sempre. Grazie per la forza che mi hai dato, per la pazienza (alle volte, quelle giuste), per la presa di coscienza, che anche se esci con 80 non ti cade il mondo addosso, di lasciare andare e saper disinnescare, di fidarmi ma soprattutto di darmi da fare per me e per gli altri perché verrà tutto, sempre, ripagato.

Con affetto,Camilla La Russa, sezione BS dal 2018 al 2023

Per i nuovi lettori mi presento: sono Francesca Angelillo, ex caporedattrice del giornalino In punta di penna. L’anno scorso mi sono diplomata e ho terminato così la mia esperienza da liceale, ma non ho ancora rotto i rapporti con il mio amato Legnani. Infatti, quelli che mi conoscono ogni tanto mi vedono aleggiare nei suoi corridoi come uno spiritello, ancora troppo legato alla sua vita passata per abbandonare il luogo in cui è morto e nato.

La richiesta di scrivere questo articolo è arrivata all’improvviso, senza preavviso, e devo dire anche con tempistiche striminzite. Però non mi lamento troppo, d’altronde sono allenatissima grazie a cinque anni nei quali le scadenze imperavano sui miei giorni e sulle mie notti. L’unico vero problema è: cosa scrivere?Inizialmente, per venire incontro ai miei impegni, ho pensato di pubblicare semplicemente una delle mie poesie; tuttavia, dopo una veloce rilettura delle più belle ho notato che effettivamente sono troppo intime; così intime che mostrandole al mondo –sebbene questo sia un piccolo mondo- non mi sentirei come se mi prostituissi, peggio, mi sentirei come se mi offrissi a tutti quelli che volessero prendermi senza alcun torna conto, senza un obiettivo, senza coerenza con la mia vita attuale. Evidentemente non sono ancora pronta, magari un giorno lo sarò, chissà.

Si è mai pronti?Io penso di no. È impossibile essere perfettamente pronti e questo vale proprio per tutto. L’ho appena realizzato. Anche quando l’esito di una concatenazione di eventi è previsto nella lista di probabilità, non si può essere pronti per le proprie emozioni e per i propri pensieri.Non sono mai stata pronta all’arrivo della freccia di Cupido, anche quando questa era abnorme, arrivava da lontano e stava pure nel mio campo visivo; non sono mai stata pronta al fallimento, anche quando

l’inizio dell’impresa fallimentare era di per sé un fallimento; non sono mai stata pronta a lasciare andare, anche quando la data di scadenza era già scritta da tempo e ben leggibile.
Non ero pronta a lasciare il Legnani, per questo il cordone ombelicale non è stato ancora tagliato. A quanto pare, nemmeno il Legnani è pronto, perché anche lui mi cerca. Vorrei saperlo lasciare andare, ma non posso e non potrò mai farlo, perché per arrivare in alto non posso volare, ho bisogno di scale. Queste scale le ho costruite sempre io, però con il manuale delle istruzioni del liceo. Non è stata una lettura o una spiegazione semplice -di certo non è stato come montare una libreria Ikea-, però ora mi ritrovo con una scala ben salda a terra. Direi che n’è valsa la pena.
Sebbene abbia cambiato manuale di istruzioni e materiale per una scelta di design, ogni tanto mi ritrovo a ripercorrere quelle scale per ricordare come costruire le nuove scale, perché il nuovo manuale non è per principianti.
Francesca Angelillo, sezione AL dal 2018 al 2023

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