Al fine di promuovere una sempre maggiore sicurezza stradale, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha recentemente annunciato l’intenzione di inasprire diverse norme contenute nel Codice della Strada, disciplinando nuovi fenomeni fino ad ora non del tutto regolamentati.

Il lungo iter della riforma ha visto alla Camera dapprima la presentazione di diversi emendamenti nel mese di marzo, per giungere poi all’approvazione lo scorso 22 ottobre. In virtù del principio del bicameralismo paritario presente nel nostro ordinamento, il testo è ora passato in discussione presso il Senato, ove sarà sottoposto a votazione tra il 19 ed il 21 novembre. In caso di conferma anche da Palazzo Madama del parere favorevole ricevuto dalla riforma a Montecitorio, il testo entrerà in vigore, presumibilmente, tra la fine di questo mese e le prime settimane di dicembre.

Di primaria importanza sarà l’inasprimento delle sanzioni per i conducenti sorpresi al volante in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Per quanto riguarda i livelli di concentrazione di alcol nel sangue, pare rimanere invariato il tasso massimo consentito pari allo 0,5 g/l, fatta eccezione per neopatentati, autisti professionisti ed altre categorie di guidatori già regolamentati nell’attuale codice, per i quali persisterà la cosiddetta tolleranza zero. In caso di superamento degli 0,5 g/l scatteranno ipoteticamente sanzioni tra i 573 ed i 6.000 euro, a seconda del caso in oggetto, con la sanzione accessoria della sospensione della patente fino a due anni e l’arresto per i tassi alcolemici superiori a 1,5 g/l.

Per i conducenti recidivi che reitereranno le violazioni più gravi e pericolose, sarà disposta la sanzione estrema, il cosiddetto “ergastolo” della patente, concernente la revoca a vita della licenza.

Considerevoli sono poi le sanzioni previste per altre gravi contravvenzioni, quali il passaggio con il semaforo rosso, infrazioni in autostrada o mancato rispetto dell’alt, per le quali la riforma, se approvata senza emendamenti o modifiche, prevederebbe la decurtazione di ben 20 punti, costringendo il trasgressore a sottoporsi ad esame di revisione della patente.

Novità in arrivo anche per quanto riguarda l’utilizzo di telefoni cellulari o altri dispositivi elettronici alla guida: le ammende previste dalla riforma saranno comprese tra i 250 ed i 1.000 euro, con conseguente sospensione della patente per una settimana, prevista per i conducenti aventi ancora almeno 10 punti, oppure 15 giorni per i trasgressori con meno di 10 punti. Qualora l’uso di device al volante sia stato causa di incidente i tempi in oggetto saranno raddoppiati.

Importanti risultano poi le modifiche apportate alla circolazione delle bici elettriche, che a partire dall’entrata in vigore del Codice potranno raggiungere la velocità massima di 30 km/h (contro i 25 precedenti) ed avere potenza massima pari a 250 Watt. Sarà inoltre prevista l’introduzione dell’obbligo di indossare il casco per gli utilizzatori di monopattini elettrici, indipendentemente dall’età.

L’approvazione del testo porterà con sé anche nuove disposizioni per i neopatentati: per coloro i quali abbiano conseguito la patente B da meno di tre anni, oltre ai limiti di velocità più stringenti e al raddoppio della decurtazione dei punti in caso di infrazione già previsti, sarà esteso il divieto di mettersi al volante di veicoli aventi potenza superiore a 75 kilowatt su tonnellata (in precedenza erano 55 kW/t) da uno a tre anni.

Sono, inoltre, previsti inasprimenti delle sanzioni anche per gli aspiranti conducenti, in particolare i minorenni sorpresi al volante senza patente e sotto l’effetto di alcol o droga dovranno attendere il compimento dei 24 anni per il conseguimento della patente.

Infine, l’autorizzazione per esercitarsi alla guida (il tanto agognato foglio rosa) non sarà più rilasciata conseguentemente al superamento dell’esame di teoria, ma dopo aver svolto un numero minimo di ore di guida con un istruttore di un’autoscuola abilitata; nessuna modifica sarà invece prevista per quelle emesse prima dell’entrata in vigore, che conserveranno la propria validità sino alla scadenza o al conseguimento della patente.

Lo stesso ministro Salvini, titolare del dicastero dei Trasporti, ha più volte ribadito l’importanza di tali misure restrittive “al fine di tutelare la sicurezza degli utenti della strada e ridurre gli incidenti più gravi”.

Christian Monti, IV^BE

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