L’ “Urlo” di Edvard Munch rappresenta uno dei dipinti più iconici e riconoscibili dell’arte moderna, nonché uno dei più noti della storia dell’arte in generale; sono meno note invece le origini dell’opera e la sua immensa portata emotiva ed espressiva.
Munch realizzò un primo abbozzo del suo celebre disegno in seguito a una passeggiata con due amici durante la quale, al momento del tramonto, udì un urlo attraversare la natura e lo spazio che lo circondava. Lui stesso raccontò l’episodio nel suo diario: “Esplodeva il rosso sanguinante – lungo il sentiero e il corrimano – mentre i miei amici assumevano un pallore luminescente – ho avvertito un grande urlo ho udito, realmente, un grande urlo – i colori della natura – mandavano in pezzi le sue linee – le linee e i colori risuonavano vibrando”
L’artista norvegese durante la sua giovinezza si ritrovò ad affrontare diverse difficoltà, legate sia alla sua situazione economica e professionale che alla sua interiorità e dimensione psicologica, come la morte del padre e uno stato di insicurezza e dubbio quasi costante.
Perciò l’Urlo è un quadro che suscita molte emozioni, ma ci vorremmo concentrare sul volto del soggetto: esso è caratterizzato da un’espressione molto accentuata, anche senza sentire il suo grido lo si può immaginare dal suo aspetto.
Le emozioni suscitate da questo quadro sono varie, ma ne analizzeremo solo alcune. Prima tra tutte il senso di inquietudine che trasmette, caratterizzato dagli occhi grandi e dispersi nel nulla, e dal naso malformato, un senso che quando fisso il quadro trovo molto affasciante.
Tutt’altra emozione è quella provocata guardando lo sfondo del quadro; c’è una forte opposizione tra il blu dell’acqua e l’arancione del cielo, un contrasto che rilassa lo spettatore subito dopo aver guardato il viso.
Per finire, l’ultima è il disgusto per il colore della faccia e per la sua forma, emozioni molto forti che l’autore volle trasmettere alla vista del quadro.
Alcune di queste emozioni possono essere collegate al periodo che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, si ha molta paura di qualsiasi persona che ti si avvicini, però c’è un sollievo, le persone contagiate stanno diminuendo, inoltre gli scienziati hanno fatto un grande passo avanti per la scoperta e l’evoluzione del vaccino. Quindi si può concludere dicendo che nel nostro periodo anche pur avendo delle emozioni siamo riusciti a trasmetterle anche a distanza.
Irene Peloia 4as e Lorenzo Mannino 1ce